Continuo a notare una certa confusione tra chi partecipa al dibattito sull’opportunità di formare un nuovo Governo, criticando la posizione di Azione di non sostenere il Governo Conte II. A volte ho l’impressione che la nostra posizione non sia chiara e quindi ho raccolto le principali obiezioni che ho letto in questi giorni sotto forma di dialogo.

Perché non avete votato la fiducia al Senato il 19 gennaio?
Perché riteniamo che questo Governo e questo Premier non stiano facendo gli interessi del Paese, non abbiano un’agenda condivisibile e, soprattutto, non siano all’altezza del ruolo.

Il Governo ha chiesto il vostro appoggio, perché non ne avete approfittato per portare le vostre proposte e non l’avete sostenuto?.
Il Governo ha chiesto l’appoggio ma non ha aperto a un vero cambio di passo. La mancanza di capacità dimostrata con l’erogazione della cassa integrazione, il pasticcio con il PNRR e la generale impreparazione sono la vera ragione della nostra posizione. Per contribuire dobbiamo essere sicuri che le nostre proposte vengano ascoltate e che ci sia qualcuno capace di metterle in pratica. Quindi è necessario che venga allargata la maggioranza.

Allora perché non avete sostenuto Conte? Dovevate appoggiare il Governo, allargando la maggioranza.
No, perché appoggiare il Governo Conte II significa dire che questo governo, con queste persone e queste scelte politiche sta facendo bene. Serve discontinuità e questa si può ottenere solo con un nuovo Governo, formato da nuove persone e con nuove priorità politiche, definite dopo averle concordate con parte dell’opposizione.

Dì la verità, volete solo le poltrone.
Non è vero. Vogliamo la sicurezza di essere ascoltati, se no tanto vale stare all’opposizione. Inoltre, vogliamo che certi nomi improponibili spariscano. Crediamo che le idee di un ministro come Bonafede siano un pericolo per le libertà dei cittadini e crediamo che altre persone chiave del giro governativo siano incapaci per il ruolo che rivestono (la ministra Azzolina e il commissario Arcuri, per dirne due). Chiediamo quindi un Governo nuovo, con facce diverse e un programma diverso. Non siamo disposti ad andare in continuità con qualcuno che ha già governato con la Lega.

Quindi per voi è meglio andare al voto. Così per non sostenere qualcuno che ha governato con la Lega consegnate il Paese alle Destre. Complimenti!
Non è vero, noi chiediamo di formare un nuovo Governo con tutte le forze politiche in Europa hanno sostenuto l’attuale Commissione, quindi con Partito Democratico, le altre componenti moderate del Parlamento e ciò che c’è di razionale nel M5S. Crediamo che allargare al Centro (e ad una parte del Centro Destra) permetta di contenere le pulsioni più populiste e pericolose del M5S. Non vogliamo andare al voto, chiediamo di aprire un tavolo di negoziazione.

Nel mezzo della tempesta voi volete sedervi ad un tavolo per mesi e lasciare la nave senza timone. Responsabile da parte vostra.

È un’obiezione futile, il Presidente olandese si è dimesso e porterà il Paese al voto per uno scandalo che l’ha colpito solo marginalmente. Ad ogni modo tra il Conte I e il Conte II sono passate due settimane. Nonostante fossero Governi sostenuti da alleanze diversissime. Ci si potrebbe mettere molto meno in questo caso.

Quindi qual è la vostra proposta? Chi volete come Premier?

Siamo convinti che Conte non sia la persona adatta, perché troppo appiattito sulle posizioni del M5S (anche se il PD ne ha fatto il proprio paladino). Vogliamo sederci ad un tavolo e discuterne. Ci sono molte persone capaci che potrebbero rimpiazzarlo e per le quali varrebbe la pena di sondare la disponibilità. Faccio giusto un paio di nomi di persone serie da valutare: Mario Draghi e Carlo Cottarelli. Ma siamo ovviamente disposti ad ascoltare le proposte di PD e M5S. Serve una persona competente e di garanzia e noi non riteniamo che Conte lo sia, così come non riteniamo che lo siano molti degli attuali ministri: per questo chiediamo un cambio di passo.

Deve cadere il tabù di Conte Premier perché la sua figura non trova il favore di tutte le forze parlamentari ed europeiste, a cui l’attuale maggioranza si appella e che potrebbero contribuire seriamente alla rinascita del Paese. Fino a quando non si capirà che non si può fare un Governo del cambiamento senza cambiare le cose che non funzionano di precedente, non usciremo da questo immobilismo disastroso.